Gli studi medici sul rapporto tra tinture per capelli e sviluppo di cancro: i dati raccolti dai ricercatori sulla specifica tematica.
Nell’ambito degli studi relativi alle cause scatenanti (o che comune favoriscono) il cancro, i ricercatori di tutto il mondo hanno anche preso in analisi il possibile rapporto che può esserci tra lo sviluppo della malattia e le tinture per capelli, utilizzatissime per cambiare tonalità alla propria chioma da migliaia di persone in tutto il mondo.
La domanda che in molti si fanno è se le tinte utilizzate per i capelli sono cancerogene oppure no: ci sono degli studi scientifici a riguardo? Quali dati mettono in evidenza le indagini effettuate dai ricercatori?
Sull’argomento, l’AIRC ha raccolto una serie di informazioni pubblicate sul proprio sito ufficiale, mostrando i risultati in breve degli studi e alcuni saggi scientifici d’approfondimento; una questione molto analizzata nel campo della ricerca e che sicuramente continuerà ad essere oggetto di studi.
Le tinte per capelli sono cancerogene oppure no?
Come sottolineato inizialmente dall’AIRC, stando agli studi effettuati al momento non è dimostrato un legame certo tra l’uso personale delle tinte e l’aumento di rischio di cancro. Alcune delle sostanze utilizzate per la realizzazione delle tinte per capelli sono classificate come cancerogene, ma solamente utilizzate ad alte concentrazioni e per lungo tempo; sui prodotti vengono costantemente realizzati studi e controlli, al fine di verificarne la sicurezza. Le tinte attualmente in commercio non sembrano fortunatamente essere direttamente collegate con lo sviluppo di tumori.
Come sottolineato dall’AIRC, l’unico studio effettuato in larga scala negli Stati Uniti (il “Sister Study”, pubblicato sull’International Journal on Cancer) rileva un rischio più alto per le donne di sviluppare un cancro al seno tra coloro le quali fanno frequentemente uso di tinte, sebbene l’altro fattore determinante è risultato essere la familiarità con la malattia. Negli USA, i regolamenti che regolano i componenti chimici sono comunque diversi (e meno restrittivi) rispetto a quelli europei. Diverso il discorso per quanto riguarda i lavoratori del settore, ovvero quei professionisti addetti alla preparazione delle tinture; in questo caso (riportato nello stesso studio precedente pubblicato sull’International Journal on Cancer) sono stati raccolti dati che segnalano un possibile aumento del rischio di sviluppare alcuni tumori, come vescica e seno.
Anche le tinture usate prima del 1980 potrebbero portare ad aumento (ma con statistiche non significative) del rischio di sviluppare un cancro. Sembrano dunque, almeno per il momento, non esserci studi che sconsigliano l’utilizzo di tinte a livello personale, sebbene sia sempre buona norma verificare la provenienza del prodotto. Diverso il discorso per i pazienti in chemioterapia: in questo caso l’AIRC evidenzia il consiglio di evitare l’uso, scongiurando possibili effetti a livello dermatologico.