Nel deserto e senza acqua puoi sopravvivere solo se hai questi capelli: lo rivela la scienza

Sarà capitato a tutti, almeno una volta, di guardarsi allo specchio e di porsi una domanda ben precisa. Per quale motivo abbiamo i capelli? La zona della testa è senza dubbio quella con più peluria in assoluto rispetto al resto del corpo. Parliamo in via generale ovviamente, considerando che esistono casi in cui i peli in alcune zone specifiche sono anche di più rispetto ai capelli assenti a causa di calvizie o altre problematiche. Ma in un essere umano comune la chioma è senza dubbio la parte più “pelosa” rispetto alle altre.

Sappiamo bene quanto l’evoluzione sia in grado di portare alla luce delle caratteristiche davvero bizzarre che tutt’oggi sono ancora un mistero. L’aspetto del corpo e la sua composizione fanno sorgere innumerevoli curiosità a cui i ricercatori di tutto il mondo cercano con i loro studi di dare una risposta. É il caso anche della peluria umana, un fenomeno davvero singolare che, inutile dirlo, nel corso di milioni di anni ci ha trasformati da vere e proprie “scimmiette” a quello che siamo oggi.

Un recente studio ha tentato di risolvere uno degli enigmi più particolari in questo ambito, quello della funzione reale dei capelli. Se per tutto nel corpo sembra esserci per una ragione ben precisa, qual è quella della chioma? Si tratterebbe di un’importantissimo “mezzo di sopravvivenza“, che consente di scamparsela anche nelle situazioni più estreme. Attenzione, non tutti sono così fortunati però. C’è una tipologia di capelli che vi fa essere in netto vantaggio.

Quali sono i capelli che fanno “sopravvivere” di più: la spiegazione

Se osservando il vostro corpo vi siete chiesti più volte come mai le mani sono libere dai peli mentre sulla testa portate un vero e proprio cespuglio (spesso indomabile, ma questo è un altro discorso) di capelli, potrete finalmente avere una risposta. Per darvela, si è messo al lavoro un team di ricerca capitanato dal direttore dell’Environmental Ergonomics Research Centre dell’Università di Loughborough, George Havenith, come riportato dalla rivista “Le Scienze“. Secondo lo studioso e il suo gruppo di lavoro, la presenza (ancora oggi dopo millenni di evoluzione) dei capelli, sarebbe da attribuire al fenomeno della termoregolazione.

In poche parole, la funzione principale della chioma sarebbe quella di tenere sotto controllo e regolarizzare la quantità di calore che viene emesso dalla zona della testa e quello che invece, ne viene assorbito. Trattandosi del luogo in cui si svolgono tra le più importanti funzioni vitali, questo piccolo scrigno avrebbe dunque bisogno di essere in qualche modo “protetto” proprio dalla presenza dei capelli affinché il calore del corpo sia sempre regolato nella giusta maniera.

Per giungere a queste conclusioni, ancora in fase di revisione, gli studiosi hanno sottoposto a radiazioni solari, sbalzi di temperatura, umidità e vento dei manichini termici ai quali sono state aggiunte delle parrucche di capelli di vario genere. Proprio grazie a questi test è stato possibile notare come la chioma sia in grado di ridurre l’assorbimento delle radiazioni, garantendo così al corpo di non perdere eccessiva quantità di sudore. Allo stesso tempo, questa impedisce anche che il calore venga disperso all’esterno.

Insomma, trovandosi nel deserto e senza acqua, chi ha la fortuna di essere provvisto di una buona quantità di capelli potrebbe avere reali chances di sopravvivere di più. Ma attenzione! Non sarebbero tutti così fortunati. A determinare i successi della termoregolazione ci si mette anche la tipologia di chioma. Secondo la ricerca condotta da Havenith, il migliore scambio termico avviene per chi ha i capelli ricci. Non solo belli, glamour e amatissimi, dunque, ma anche in grado di farvi sopravvivere nelle condizioni più estreme. Le avete tutte voi!