Eppure questo è uno dei casi di corsi e ricorsi storici nel mondo degli hairstyle: erano gli anni ’20 del 1900 quando comparve per la prima volta, spiazzando tutti per il significato intrinseco di cui si faceva all’epoca portatore: in quella decade divenne infatti simbolo di emancipazione femminile.
La donna disse addio a quello che era stato il classico look, composto da capelli lunghi da raccogliere eventualmente, per accogliere questo taglio corto, simmetrico, forte.
In origine, quindi, divenne quasi un atto femminista: quello che all’epoca era definito “taglio alla maschietta” era per loro in realtà un simbolo di potere.
Negli anni ha subito poi una rapida evoluzione, riuscendo a diffondersi a macchia d’olio, ma a diradarsi in varie direzioni diverse. Oggi lo chiamiamo short bob, ma sappiamo che è solo uno dei tanti componenti della famiglia dei bob.
Il taglio medio viene chiamato blunt cut, quello più lungo long bob, quello che arriva alle clavicole clavicut, quello più corto dietro e lungo davanti carré e potremmo continuare così all’infinito.
Soffermandoci sul caschetto corto, sappiamo che in assoluto questo è quello che necessita di maggiore manutenzione. Fermo restando che l’aiuto del parrucchiere di fiducia è sempre prezioso, anche a casa chi decide di adottare la filosofia del “corto è bello” deve prestare molta attenzione alla cura del capello.
Innanzitutto la prima cosa da fare è scegliere sempre uno shampoo delicato e prediligere comunque prodotti per lo styling non troppo pesanti né tantomeno untuosi, perché il lavaggio non dovrebbe essere quotidiano, dal momento che paradossalmente rischia di rovinare la chioma, rendendola più fragile.
Chi porta uno short bob, inoltre, deve sapere che dovrebbe anche asciugarlo in un modo specifico, cioè facendo sì che il getto del phon parta dall’alto e arrivi in basso. Questo è il modo migliore per preservare il volume senza però che i capelli non diventino crespi.
Sì poi anche a spazzola e phon, ottimi sostituti per la piastra che, se usata troppo spesso e non correttamente, rischia di rovinare il capello e farlo spezzare.
Detto ciò, come abbiamo anticipato lo short bob non sta bene a tutte le donne: come fare quindi a capire se ti dona? Ecco tutto ciò che c’è da sapere al riguardo.
A chi sta bene lo short bob
Se hai voglia di cambiare look e stai pensando di propendere per uno short bob alt: fermati un attimo a riflettere e cerca di capire se effettivamente potrà mettere in risalto il tuo viso.
Partiamo subito dal presupposto che in linea generale lo short bob dona soprattutto chi ha un viso ovale, ma anche chi lo ha oblungo oppure a triangolo.
Inoltre sta bene anche a chi ha la fronte alta. Ma attenzione: in questo caso l’ideale sarebbe abbinare al caschetto corto una frangia oppure un ciuffo laterale, così da creare proporzione nei lineamenti.
In ogni caso, questo taglio è sconsigliato a chi ha il viso rotondo oppure quadrato, dal momento che questi ultimi necessitano invece di verticalità e ti volumi modellati ad esempio con una scalatura.
Inoltre dobbiamo aggiungere che anche il tipo di capello gioca un ruolo fondamentale: se vuoi uno short bob liscissimo, non puoi partire da una basse molto riccia (afro ad esempio), a prescindere da eventuali frange, ciuffi e chi più ne ha più ne metta. In questo caso sarebbero preferibili tagli scalati, come ad esempio il bob più corto dietro e più lungo avanti.
Se invece hai i capelli mossi oppure ondulati, questo taglio per te andrà benissimo: occhio solo però a mantenere la lunghezza almeno fino al mento, perché in questo modo potrai mostrare a tutto il mondo il fascino delle tue onde naturali.
Il caschetto è sempre indicato per chi ha i capelli lisci, che potranno permettersi tutte le versioni, anche quella asimmetriche e grafiche.
Se rientri nei casi in cui lo short bob ti dona e vuoi lasciarti ispirare dalle versioni più cool del momento, ecco la nostra gallery.